Golf è donna – il golf italiano è sempre più al femminile
Golf è donna – Sebbene per più di due secoli il gioco del golf fosse pressoché vietato alle donne, negli ultimi anni, quantomeno nei Paesi in cui la disciplina del golf è praticata e seguita sensatamente, il gap tra golfisti e golfiste si è di molto ridotto.
Anche l’Italia, nel suo piccolo (ancora sotto la media europea per numero di golfiste in rapporto al totale giocatori), si sta dando da fare per incentivare il gioco del golf presso il pubblico femminile con iniziative dedicate. Tra queste il Campionato Nazionale Femminile Open Dailies Total 1, nel contesto dell’Italian Pro Tour, che dal 12 al 13 aprile al Golf Nazionale di Sutri vedrà sfidarsi proette e le migliori dilettanti azzurre per aggiudicarsi il primo titolo di campionessa italiana.
Il Campionato è inserito nell’ambito del progetto Golf è donna di Federgolf. Golf è donna è un percorso di accompagnamento alla Ryder romana del Cup 2022 che vuole promuovere il golf al femminile. Tra gli obiettivi del Progetto: incrementare il numero di giocatrici (+4.000 entro il 31/12/2022), ma anche fidelizzare le golfiste tesserate mediante eventi e attività dedicate nei Punti ROSA (Circoli che aderiscono al progetto) e nei canali FIG, nonché valorizzare il settore tecnico-agonistico femminile con attività di formazione mirata dei professionisti e la pubblicazione di un manuale tecnico specifico.
Oltre quindi ai corsi della Scuola Nazionale di Golf dedicati ai già maestri per l’apprendimento di tecniche d’insegnamento “al femminile” (che tengono cioè in considerazione le differenze fisiche e tecniche delle giocatrici rispetto agli uomini), interessante è la promozione presso i Punti ROSA al fine di sviluppare progetti specifici, iniziative ed eventi promozionali rivolti alle donne che approcciano il golf.
Non meno interessanti le attività e i convegni di approfondimento su tematiche femminili inerenti golf – viaggi, salute, charity che possono essere attivati anche mediante la collaborazione con fondazioni, associazioni, partner istituzionali e soggetti del mondo privato presso i Circoli Punti ROSA.
Le opportunità dedicate alle donne del golf sono quindi destinate ad aumentare anche in Italia, ed è un bene anche per i risultati, come dimostrano Daniela Manetti (Castelfalfi Golf Club) e Costanza Alessandri (Le Pavoniere) che una settimana fa si sono aggiudicate le categorie più prestigiose della tappa dell’Mc Tour ospitata dalle Pavoniere di Prato.
Non bisogna però dimenticare chi da tempo ha intrapreso la sfida di avvicinare donne e golf, come ad esempio l’ILGA – Italian Ladies Golf Association che dal 1994 promuove la disciplina del golf nel mondo femminile. Un’associazione no-profit e apolitica che ha fatto molto anche in termini di sostegno a progetti di grande valenza sociale.
Infine, per il bene della disciplina in particolare in nazioni come la nostra in cui il golf fatica a trovare nuove leve, si consideri che una ricerca effettuata da Syngenta dimostra come l’incremento della partecipazione femminile favorisca l’avvicinarsi al golf da parte delle fasce più giovani. Nello specifico, rispetto ai golfisti maschi, le donne sono disposte a portare in campo con sé i figli nel 38% in più dei casi rispetto agli uomini. Incentivare il coinvolgimento femminile si tradurrebbe quindi automaticamente anche in un’estensione del target di potenziali giocatori.
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