Golf femminile – nuovo record per il montepremi Lpga
Che il golf femminile in Italia, ma anche in Europa, non abbia ancora ottenuto l’attenzione che merita, lo abbiamo già affermato in altri precedenti articoli su questo stesso blog di Italy4golf. L’unica nazione che ne ha compresa la portata, soprattutto in termini di business, sono certamente gli Stati Uniti.
Per questo motivo, molte delle golfiste europee che vogliono intraprendere la carriera professionistica si recano oltreoceano: là ci sono gli sponsor, le competizioni dedicate e la giusta mentalità per crescere, là contano le capacità e il merito. Una storia ahimè già sentita, troppe volte e in tutte discipline, dall’astrofisica alla medicina, perché non dovrebbe essere così anche per il golf? Ancor più per il genere femminile, che da noi ancora non percepisce stipendi paritari nemmeno a fronte di risultati migliori di quelli dei colleghi maschietti.
D’altra parte è pur vero che l’Lpga (Ladies Professional Golf Association), l’associazione golfistica femminile americana (ovvero il circuito di golf femminile più importante al mondo) il cui tour ha visto l’avvio lo scorso giovedì 17 gennaio in Florida a Lake Buena Vista, distribuirà nel 2019 un totale di 70 milioni di dollari nelle 34 tappe della stagione. Una cifra record che testimonia la crescita d’interesse (con un +80% negli ultimi 8 anni) ma ancora ben lontana dai valori del circuito maschile (ben oltre i 300 milioni di dollari).
Al pari di moltissimi altri sport, questo divario si deve per lo più al pubblico che segue queste iniziative, e quindi alla diretta correlazione con le entrate pubblicitarie, sebbene venga da chiedersi: e se mostrassimo in chiaro (e non solo su Golf Channel) e sui vari media generalisti il golf femminile al pari di quello maschile?
Quanto si sa è che il commissario Mike Whan della Lpga ha dichiarato di voler aumentare il numero di appuntamenti della stagione e che sono al vaglio eventi congiunti con il Pga tour, entrambi fattori che dovrebbe far crescere ancora il montepremi. Non meno interessanti i tornei misti, come il prossimo Open del Victoria in Australia (a febbraio) che, sebbene siano competizioni separate (tempi di gioco alternati e tee di partenza diversi) offre il medesimo montepremi.
A sostegno di questa ragionamento (pari opportunità e pari premi) il fatto che di eventi di grande interesse ve ne sono anche nell’Lpga tour, primo fra tutti certamente la biennale Solheim Cup (l’equivalente femminile della Ryder Cup), quest’anno in settembre a Gleneagles in Scozia, appuntamento in cui gli USA difenderanno il titolo contro le nostre stelle Europee.
Nelle immagini (dall’alto in basso):
Lorena Ochoa (Messico) 158 settimane al n.1
Yani Tseng (Tailandia) 109 settimane al n.1
Inbee Park (Corea del Sud) 106 settimane al n.1
Lydia Ko (Nuova Zelanda) 104 settimane al n.1
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