Laghi da golf
“…Salve, o venusta Sirmio, atque ero gaude: gaudete vosque, o Lydiae lacus undae: ridete, quicquid est domi cachinnorum!”
(…Salve, o bella Sirmione, gioisci del tuo signore; e gioite voi, o Lidie onde del lago: risuonate, ridete tutte della casa! – Caio Valerio Catullo, )
C’è una singolare correlazione tra l’esistenza di alcuni bacini lacustri e la bellezza dei campi da golf sorti nell’anfiteatro morenico che li racchiude. Questa notizia è particolarmente fondata nella Lombardia orientale, che ospita l’intero lago d’Iseo, e una bella fetta del Garda, condivisa questa con i vicini Veneto e Trentino.
Pensate che dopo aver scoperto questo fatto, il visitatore anche occasionale matura velocemente una seconda considerazione: tutto il territorio intorno a questi due giganti di acqua dolce è stupendo. Ed è benestante, curato, rilassante, perfino godereccio ma con un approccio pacato e di livello. Insomma, poca confusione, tanta bellezza. E quanto gusto, intorno a quelle sponde.
Meraviglia autentica, regalata sì da madre Natura, ma sapientemente coltivata dall’uomo, il quale non si è fatto trovare impreparato nel momento in cui il golf ha fatto capolino in queste lande. Quello che viene denominato “sport più bello del mondo” ha trovato tra Garda e Sebino una teca perfetta in cui depositare alcuni dei suoi gioielli più cari. E attraenti per gli appassionati di ogni dove.
Ci pensò seriamente, quell’albergatore lungimirante che nel 1912 decise di costruire a Bogliaco un nuovo stimolo per i turisti stranieri a raggiungere le sponde gardesane. Il terzo circolo aperto in Italia ha offerto nove buche fino ai primi anni duemila; oggi è un campo a diciotto buche incastonato nei primi declivi del parco Alto Garda bresciano. Con un clima ideale sia d’estate che d’inverno, il Bogliaco fa giocare respirando la storia recente del lago e immaginando le magiche atmosfere liberty dei primi del novecento. Non da meno, a una manciata di chilometri da lì un altro uomo di larghe vedute, il Barone Edoardo Pizzini, fece costruire nel 1927 un campo da golf in piena Franciacorta, subito conosciuto e stimato nell’ambiente, riportato poi ai vertici negli anni ottanta con l’assetto attuale e con accresciuta notorietà.
In tempi più recenti, mentre sia intorno al lago di Garda che di Iseo riusciva a crescere una fiorente industria del turismo e dell’accoglienza, arrivando in certe zone a soppiantare integralmente le attività economiche presenti, la richiesta di green & fairway è aumentata in modo esponenziale. Da qui la nascita di una nutrita serie di iniziative che hanno realizzato, in zone di elevato pregio paesaggistico, alcuni fra i migliori campi da golf italiani. Lo scopo di questi progetti è stato certamente rivolto alla pratica golfistica e, come investimento correlato, alla realizzazione di complessi residenziali dal contenuto impatto ambientale. Ma checché se ne dica, l’obiettivo primario perseguito con queste soluzioni è stato preservare intere porzioni di territorio dalle incombenti aggressioni immobiliari che hanno invece caratterizzato altre località dei due laghi.
E così, negli ultimi trent’anni del novecento i più famosi architetti di golf hanno esercitato le loro matite in queste lande, realizzando percorsi di straordinaria bellezza, conosciuti e apprezzati soprattutto nei paesi europei:
- Gardagolf Country Club (Cotton, Pennik Steel & partners)
- Arzaga Golf Hotel & Spa (Jack Nicklaus II, Gary Player)
- Franciacorta Golf Club (Pete Dye, Marco Croze)
- Chervò Golf San Vigilio hotel & resort (Kurt Rossknecht)
per citare i circoli in grado di offrire tre o più percorsi a nove buche, oltre a un’elevata capacità di soddisfare le esigenze dell’ospite una volta terminato il giro in campo.
A questi fanno da “appoggio”, per così dire, logistico e formativo tre soluzioni a nove buche che hanno più di un motivo per essere apprezzate e incluse nell’offerta del paradiso golfistico lombardo orientale. Si tratta di:
- Colombaro Golf – Salò (primo in Italia con TopTracer™ driving-range)
- Colombera Golf Club – Castrezzato (annesso maneggio e residence)
- Campodoglio Golf Club – Chiari
Tre circoli di buon livello, amichevoli e utili per introdurre nuovi giocatori alla pratica. Da non sottovalutare, tuttavia, da parte dei golfisti esperti, che qui potranno ritrovare il piacere del gioco familiare senza rinunciare a una buona qualità dei percorsi.
Cosa trovare, invece, fuori dai club?
Beh… entroterra gardesano e sebino possono soddisfare qualsiasi fantasia. Il turismo e l’ecosistema stanno convivendo alla grande. Da molti anni vengono abbandonate le coltivazioni intensive a favore di piccole realtà molto particolari ed ecosostenibili. Un esempio su tutti: gli allevamenti avicoli, che cinquant’anni fa costellavano la Valtènesi, sono spariti da tempo, sostituiti da residenze turistiche, vigneti e uliveti. Il panorama quindi non presenta più capannoni disadorni e impattanti, ma piccoli borghi immersi nel verde di produzioni di qualità.
La richiesta di benessere ha convinto alcuni audaci a sperimentare coltivazioni di lavanda ed erbe officinali, che forniscono laboratori specializzati in bio cosmesi. I risultati sono eccellenti, la macchina della qualità è lanciata!
Spostandoci di nuovo sotto l’Iseo, la Franciacorta ha più di un motivo per essere raccontata, ma le parole che meglio riassumono il territorio sono benessere e qualità. Dei vini, certo, ma anche della stessa vita. Ville, casali, resort, abbinati a una sapiente combinazione di accoglienza e valorizzazione sono il mix vincente che fa lustrare gli occhi sia ai nuovi visitatori che ai tanti appassionati che hanno da tempo eletto queste zone come territorio di svago e relax.
Il bello di questo racconto? È tutto vicino. Campi, resort, attrazioni, arte e cultura, enologia e buona cucina, sono tutti raggiungibili in poco tempo e con percorsi piacevoli e divertenti.
Il turista di golf, visitando i laghi di Garda e Iseo, può veramente scoprire un nuovo angolo del suo personale paradiso.
Roberto Van Heugten
Italy4golf Italian Ambassador
buonavita.me
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