Una giornata perfetta al Golf Club Castelfalfi
A cura di Alberto Genovesi (cofondatore Italy4golf)
Partenza la mattina di buon’ora per una destinazione di golf che da sempre è nei nostri desideri: il Golf Club Castelfalfi, nel cuore della Toscana. Era da parecchio tempo, infatti, che mia moglie Ilaria ed io desideravamo fare una vacanza in queste zone e giocare al Castelfalfi, per due ottimi motivi:
- sportivo: perché il Mountain Course di questo club è il secondo percorso golfistico più difficile d’Italia, e sfidarlo per due golfisti decisamente amatoriali è una bella impresa.
- turistico: il Castello di Castelfalfi, con il suo borgo medioevale che sorge proprio sopra il campo da golf, è un luogo magico e, indiscutibilmente, tipicamente toscano.
Una volta usciti dall’autostrada, il navigatore inizia a farci percorrere strade immerse nella caratteristica campagna toscana: ulivi, cipressi e viti sono ovunque e tra le colline emergono qua e là i borghi che dominano queste fertili terre. Mentre curva dopo curva (ce ne sono un’infinità!) mi guardo attorno, non posso non notare i vigneti e i grappoli che da lì a pochi giorni saranno vendemmiati, pregustando già il risultato di quest’annata da assaporare nei prossimi anni.
A poca strada da Castelfalfi, entriamo in una via laterale e dopo una svolta decisa improvvisamente si apre davanti a noi lo scenario magnifico della vallata in cui si vede bene una parte del percorso di golf, chiamato Lake Course (questo chiarisce già quanta acqua troverete là in mezzo…).
Proseguiamo in un viale di cipressi e una volta parcheggiato ci avviamo verso la Club House per presentarci e ritirare l’indispensabile golf car (non pensiate di fare a piedi il Mountain Course…impossibile!). L’accoglienza è degna di una location di altissimo livello e un gentilissimo caddie master ci consegna il car con un frigo bar contenente bottigliette d’acqua e ghiaccio, con l’invito a chiederne ancora se alla fine delle prime nove buche ne avessimo avuto bisogno.
Prima di lanciarci sul campo decidiamo di fare una seconda colazione, dato che la prima era di parecchie ore prima, ed entriamo nella moderna ed accogliente zona bar/ristorante del Castelfalfi GC, appena inaugurata, che si affaccia sul tracciato del campo. Una struttura nuovissima che si integra perfettamente con gli altri stabili vicini che invece sono rustici e perfettamente in sintonia con l’ambiente circostante. La qualità della colazione rispecchia quella del locale in cui ci troviamo: tutto è curato nel minimo dettaglio, con materie prime di alto livello dal territorio e un servizio preciso e puntuale.
Finalmente sul tee della buca 1 e subito è chiaro che non sarà facile! Ma poco importa: lo scenario in cui siamo immersi è davvero unico, e mentre ci avviciniamo alla palla giocata che è andata perfettamente in fairway, continuiamo a volgere lo sguardo in alto, dove sulla collina il borgo antico di Castelfalfi ci osserva in mezzo a sprazzi di sole. Oggi il clima è davvero perfetto per giocare.
Il campo è in condizioni eccellenti, la manutenzione davvero incredibile, l’erba è perfetta ovunque e i green sono veri e propri biliardi in cui la palla, se non si è più che attenti alla forza che si imprime, può correre e fermarsi tranquillamente al doppio dei metri a cui eravate in precedenza dalla buca.
Mentre ci spostiamo da una buca alla successiva non possiamo fare a meno di fermarci e scattare foto al paesaggio e al Borgo che pare diverso da ogni angolo del campo.
Continuiamo il nostro percorso (il car dotato di GPS è utilissimo!) ed approdiamo alla buca n°5. Ci fermiamo e diamo uno sguardo alla lunghezza della buca dai nostri rispettivi tee di partenza: uomini giallo 567 metri, donne rosso 488 metri!! Non ci posso credere sembra non finire mai… è lunghissima, lievemente in salita e con un leggero dogleg a sinistra: la bandiera sembra non arrivare mai in vista… Tralascio, per decenza, il numero di colpi per raggiungerla! Dico solo che è, davvero, da provare.
Finite le prime nove buche, di cui l’ultima con green da affrontare dall’alto della collina e circondato da un laghetto, ci muoviamo verso le successive nove, ovvero il vero e proprio Mountain Course.
Il percorso si fa davvero impegnativo: le buche sono spesso in salita, anche ripida, con bunker profondi a difesa, ma con sabbia soffice e perfetta, e fairways non sempre larghi a sufficienza (almeno per golfisti, non esattamente “pro”, come siamo noi), bisogna essere davvero precisi nel gioco se non si vuole finire con risultati deprimenti. Il car è indispensabile perché molti trasferimenti, anche se non lunghissimi, sono spesso in salita e dopo alcune buche credo sia davvero impossibile non cedere il passo alla fatica, con conseguenti risultati poco felici sul gioco…
Durante le varie buche si è sempre circondati dall’avvolgente natura della collina toscana e da splendidi casali ottimamente ristrutturati; sembra di trovarsi in un ambiente che non è stato modificato artificialmente per realizzare il campo ma, bensì, che questo sia stato realizzato nel contesto del paesaggio già esistente, e il risultato è davvero una simbiosi perfetta in cui campo da golf e borgo si relazionano creando rimandi che non si esauriscono nella reciprocità funzionale, ma sfociano in una complicità estetica tale da far pensare che l’uno non potrebbe esistere senza l’altro.
Ormai siamo quasi alla fine del percorso, ci avviciniamo alla 18esima buca: un par4 cieco in discesa e con dogleg a destra e… improvvisamente ci si accorge che il green si trova laggiù in basso circondato dall’acqua. Per un attimo lo sguardo si posa sul percorso Lake che si snoda sulla nostra sinistra in basso e con la luce che scende assume un fascino tutto suo… ma non possiamo distrarci proprio adesso! Ci prepariamo per giocare… un ultimo tiro… entrambe le palle (mia e della mia signora) come per magia cadono sul green permettendoci di chiudere il nostro giro con un risultato confortante. Per fortuna!
Rientriamo in club house per concederci qualcosa di fresco e rilassarci mentre godiamo del panorama del campo del Castelfalfi con le luci del tramonto e ci prepariamo a trasferirci per la notte a San Gimignano, la cui caratteristica architettura due-trecentesca praticamente intatta del centro storico gli ha permesso di essere di essere dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
In meno di 30 minuti arriviamo al nostro hotel, nel cuore del paese nella piazza sotto le magnifiche torri medioevali. Il tempo di sistemarci e usciamo per una passeggiata nelle meravigliose stradine di questo inimitabile paese amato dai turisti di tutto il mondo. Nonostante la situazione difficile legata al turismo notiamo con piacere che sono molti gli stranieri che come noi passeggiano, spesso con il naso all’insù a guardare le torri e gli altri palazzi.
In piedi presto, strada con mille curve, golf impegnativo, passeggiata in centro, e ora la fame inizia a farsi sentire e ci dirigiamo verso il ristorante “Bel Soggiorno” consigliato dal sommelier e ambassador toscano di Italy4golf Fabio Ceccarelli. Non vedo l’ora di gustarmi una bella cena toscana!
L’ambiente è accogliente e il tavolo è proprio accanto ad una grande finestra dalla quale si può ammirare il panorama della campagna attorno al paese, anche se ormai la luce è poca, si riescono a distinguere i contorni poetici di questo paesaggio da fiaba.
Una rapida occhiata al menù e la scelta non può che cadere sugli antipasti tipici e soprattutto su una sontuosa Fiorentina da 1,3 Kg accompagnata da una fritturina mista di verdure di stagione, il tutto bagnato da una bottiglia di Nobile di Montepulciano, consigliato dal gentilissimo proprietario.
Una cena perfetta a conclusione di una giornata ricca di emozioni, divertimento e momenti che ricorderemo a lungo.
Domani si riparte destinazione Siena, dove ci aspetta un altro campo da golf con resort di altissimo livello, il Royal Golf & Resort La Bagnaia, non vediamo l’ora!
Alberto Genovesi, Castelfalfi Golf Club, Fabio Ceccarelli, Ristorante Bel Soggiorno, San Gimignano, Toscana, turismo golfistico Italia, Vino Nobile di Montepulciano